impegnata a favore della fraternità universale (Fratelli tutti), della giustizia, della pace e della cura della casa comune (Laudato si’). Con spirito di sinodalità, collaboriamo con genti di diverse culture, etnie e religioni per la trasformazione del mondo secondo il disegno di Dio (cf.CC 46).
Segnalato dalla Procura della Missione, Delegazione Indipendente San Giuseppe Vaz, Sri Lanka
Una potenziale profonda depressione sulla Baia del Bengala sud-orientale e sud-occidentale ha portato un forte maltempo in gran parte dello Sri Lanka, in particolare, intensificandosi ulteriormente in una tempesta ciclonica nella provincia orientale, causando forti venti e precipitazioni nel Paese negli ultimi giorni (dal 24 Novembre 2024) con conseguenti allagamenti diffusi, temporali, fulmini e l’emissione di un’allerta rossa in tutto il Paese, in qualsiasi modo.
Le inondazioni hanno colpito centinaia di migliaia di persone in tutto lo Sri Lanka. Le autorità hanno confermato sei morti a causa delle inondazioni, con altri diciassette feriti e sei dispersi. Le persone colpite hanno sofferto a causa dei forti venti, delle inondazioni, della caduta di alberi e delle frane in 267 divisioni del Segretariato Divisionale, in 21 distretti.
Inoltre, le inondazioni hanno distrutto completamente più di 82 case mentre 1.465 di esse hanno subito danni parziali. 330.894 persone di 98.635 famiglie sono state colpite, mentre 16.553 persone di 5.305 famiglie sono state evacuate in 183 luoghi sicuri come scuole, chiese e segreterie divisionali dell’intero Paese. Nel frattempo, 59.997 persone di 17.635 famiglie si sono trasferite nelle case di parenti per via del tempo avverso. Continuano le interruzioni dei servizi di elettricità e telecomunicazioni, mentre inondazioni significative, forti venti e frane potrebbero avere un impatto sulle reti di distribuzione.
Inoltre, forti piogge prolungate provocano inondazioni nelle comunità a bassa quota vicino a fiumi, torrenti e ruscelli. Anche le inondazioni nelle aree urbane sviluppate sono caratterizzate da sistemi di drenaggio delle acque piovane facilmente sovraccarichi. I siti a valle di grandi bacini e fiumi sono soggetti a inondazioni improvvise anche dopo periodi relativamente brevi di precipitazioni intense. Gli allagamenti hanno anche sommerso alcune strade a bassa quota in aree con scarso drenaggio.
Il maltempo non manca di contribuire alle interruzioni dei trasporti in tutto il Paese. Lungo le autostrade regionali si verificano ritardi nel traffico e nei trasporti commerciali. I servizi ferroviari sono sospesi in alcune regioni montuose e diverse strade principali, tra cui parti delle autostrade, sono state chiuse temporaneamente. I forti venti rappresentano un pericolo anche per i veicoli di alta ciindrata. Le condizioni meteorologiche pericolose hanno causato ritardi e cancellazioni dei voli negli aeroporti. Anche le persone che si spostano all’interno del proprio circondario si trovano ad affrontare per vari motivi problemi e per spostarsi utilizzano barili e imbarcazioni private.
Indirettamente, anche i mezzi di sostentamento e le attività educative dei bambini sono stati gravemente danneggiati. Le estese precipitazioni in tutto lo Sri Lanka hanno portato a diffuse inondazioni in varie regioni dell’isola, causando un impatto sostanziale sulle infrastrutture e sui mezzi di sostentamento, con conseguente riduzione della sicurezza alimentare nelle comunità e nelle famiglie colpite. Il Dipartimento degli Esami ha annunciato che l’esame G.C.E. Advanced Level 2024 in corso è stato temporaneamente rinviato al 3 dicembre a causa delle condizioni meteorologiche avverse. Anche altre attività educative sono state interrotte e rinviate.
Il Dipartimento di Meteorologia dello Sri Lanka continua ad avvertire che sono probabili rovesci molto forti e forti raffiche di vento soprattutto nelle province del Nord, dell’Est, del Centro-Nord e del Nord-Ovest, compresi i distretti di Matale e Kegalle. Nel resto dello Sri Lanka è probabile un aumento o una diminuzione delle precipitazioni. È stato inoltre annunciato l’avviso di possibili frane nelle aree collinari o montuose, soprattutto dove le forti piogge hanno saturato il suolo. La profonda depressione sul Golfo del Bengala sud-occidentale si è spostata verso nord-nord-ovest e si è intensificata in una tempesta ciclonica “FENGAL” [ed è stata localizzata a circa 280 km a nord-est di Kankasanthurai e 310 km a nord-nord-est di Trincomalee, oggi, , 29 novembre 2024. È probabile che si sposti verso ovest-nord-ovest e che attraversi le coste del Tamil Nadu-Puducherry come tempesta ciclonica intorno a mezzogiorno del 30 novembre. Si prevede che l’influenza di questo sistema sul tempo dell’isola si ridurrà gradualmente dopo oggi (29). Tuttavia, rovesci o temporali si verificheranno a tratti nelle province settentrionali e centro-settentrionali e nel distretto di Trincomalee. In alcune località della provincia settentrionale sono probabili forti rovesci di oltre 100 mm. Piogge a tratti nelle province occidentali, di Sabaragamuwa e nord-occidentali e nei distretti di Galle, Matara, Matale e Kandy. In diverse località dell’isola si verificheranno rovesci o temporali in serata o nel corso della notte. Venti forti di circa 60 km/h sono attesi a tratti nelle province settentrionali, centro-settentrionali, nord-occidentali, orientali, centrali e meridionali.
I Missionari Clarettiani , presenti in diversi luoghi colpiti, fanno del loro meglio per condividere e mostrare solidarietà con le persone che hanno bisogno di pasti cucinati, razioni secche e altri beni di prima necessità. Il Rev. P. Vincent De Paul Croos CMF, direttore di VAROD a Vavuniya e i P. Devaseelan CMF e Iresh Fernando CMF a China bay, Trincomalee, raggiungono le persone colpite con generi alimentari insieme al personale. Il superiore maggiore della delegazione indipendente di San Giuseppe Vaz ha espresso la sua preoccupazione per le persone colpite e ha comunicato il messaggio ai missionari attraverso il responsabile per aiutare queste porzioni del popolo di Dio nelle rispettive parrocchie e luoghi di missione in questo momento pertali popolazioni davvero cruciale. I missionari estendono la loro solidarietà per quanto possibile. Le vostre preghiere e il vostro aiuto saranno sicuramente un segno di amore e di solidarietà per le vittime dell’alluvione in Sri Lanka.
Gli abitanti della Missione di Zhomba a Gokwe — una regione che comprende i territori di tre territori, Nenyunga, Simuchembo e Madzivazvido — stanno affrontando una grave crisi alimentare. Già emarginati economicamente e socialmente, i circa 40.000 residenti, che dipendono principalmente dall’agricoltura, sono stati devastati da una lunga siccità, senza che ci sia stato alcun aiuto alimentare né che ce ne sia all’orizzonte.
La stagione agricola del 2023 è stata eccezionalmente dura. Le piogge sono state scarse e irregolari; sono arrivate tardi e si sono interrotte bruscamente, lasciando i raccolti senza il tempo necessario alla maturazione. Questo ha causato una crisi dei raccolti pressoché totale. Già a gennaio del 2024, l’impatto di una grave siccità era evidente: i serbatoi d’acqua hanno iniziato a prosciugarsi, e sia le persone che il bestiame hanno dovuto faticare per trovare la necessaria acqua potabile.
In questa situazione disperata, i residenti hanno cercato soccorso presso il governo, i programmi di assistenza sociale e le organizzazioni umanitarie. Purtroppo, non sono state messe in atto misure adeguate per affrontare significativamente la crisi. Un grave ostacolo è stato il ritardo nell’aver dichiarato la crisi alimentare come disastro nazionale, limite che ha rallentato la risposta delle organizzazioni caritatevoli quali la Caritas. A peggiorare le cose, la risposta è stata intrappolata in dinamiche di politica partigiana, con piani di distribuzione di aiuti alimentari annunciati e mai realizzati.
Programmi come “cibo in cambio di lavoro” avevano inizialmente acceso delle speranze, ma non sono ancora stati attuati, lasciando le comunità disilluse. I limitati aiuti dell’assistenza sociale sono stati minati, secondo quanto riferito, dalla corruzione, con i relativi benefici riservati a quei pochi peraltro legati ai leader locali, mentre la maggior parte della popolazione è rimasta senza supporto
Un altro duro colpo è stato dato dal fatto che le persone sono state costrette a lavorare in progetti di costruzione di strade e dighe senza un’adeguata alimentazione né compenso. Molti anziani, da tempo in età pensionabile, sono anche stati tra coloro che hanno lavorato con la promessa di una retribuzione minima, che spesso si è limitata a un piccolo sacco di farina di mais. Tale situazione ha messo a dura prova i valori sociali, in particolare il rispetto e la cura per gli anziani.
La lotta per la sopravvivenza ha portato anche a una grave degradazione ambientale, poiché molti sono ricorsi all’abbattimento di alberi al fine di produrre carbone da vendere per acquistare cibo. Tale deforestazione ha reso l’area più vulnerabile ai forti venti, che hanno distrutto numerose abitazioni. Senza cibo per il bestiame, alcuni abitanti rischiano la vita portando i propri animali a pascolare nei parchi naturali, dove affrontano pericoli sia da parte dei ranger sia per l’aggressione di animali selvaggi. Tragicamente, alcune persone hanno perso la vita a causa di questi tentativi disperati, e molti animali sono morti per mancanza di cibo e di d’acqua.
La crisi si è trasformata in un problema sociale complesso nella regione, con un aumento della criminalità e con taluni comportamenti violenti nella. Molti giovani hanno lasciato le proprie case per cercare lavoro altrove, sperando di inviare denaro a casa per sostenere le loro famiglie. Le famiglie si stanno separando poiché gli uomini partono in cerca di lavoro, finendo spesso in condizioni pericolose e di sfruttamento, inclusa quell’attività mineraria illegale, che ha avuto un impatto significativamente negativo sulla loro salute fisica e psicologica.
L’accesso all’acqua rappresenta un’altra grande sfida. Le persone aspettano delle ore per riempirne un solo secchio e, a volte, devono camminare di notte per oltre 15 chilometri al fine di ottenere acqua potabile. Il poco bestiame rimasto viene spesso rubato o affonda nel fango quando le fonti d’acqua si prosciugano. Gli abitanti accusano anche alcuni poliziotti locali di essere coinvolti nei furti di bestiame, fornendo documentazione sugli animali rubati. La ricerca incessante di acqua ha lasciato molti esausti e stressati, privandoli di riposo e compromettendo la loro salute.
La mancanza di acqua potabile rappresenta un grave rischio per la salute, poiché le persone sono costrette a bere acqua non sicura. La combinazione di caldo estremo, lunghe camminate sotto il sole e riposo insufficiente ha un evidente tragico impatto sulla salute della popolazione. Gli anziani, in particolare, affrontano enormi difficoltà nella loro lotta quotidiana per sopravvivere.
Le scuole locali hanno recentemente ricevuto il supporto del governo per un programma alimentare, ma la farina di mais fornita è, a quanto si dice, di bassa qualità, con parte di essa avariata. La mancanza di una nutrizione equilibrata comporta che anche l’unico pasto che i bambini ricevono a scuola è insufficiente, e li lascia in preda alla fame per gran parte della giornata.
Guardando al futuro, è probabile che la crisi alimentare persista, poiché gli abitanti non dispongono di semi per la stagione di semina del 2024 e non hanno fondi per acquistarli. C’è una diffusa frustrazione per la mancanza di equità nella distribuzione degli aiuti governativi e l’assenza di una piattaforma per manifestare i giusti reclami. Sebbene alcune persone abbiano tentato di organizzare la condivisione del cibo, i loro sforzi sono stati come una goccia d’acqua nell’oceano, insufficienti ad arginare le fiamme della fame, che devastano la regione. Ora le persone stanno persino estraendo acqua da sorgenti profonde nei parchi naturali, nonostante i pericoli.
C’è un bisogno urgente di assistenza alimentare per ridare speranza alla popolazione della Missione di Zhomba. Occorrerebbe, inoltre, un investimento per infrastrutture idriche, come pozzi, cosa che fornirebbe un sostegno essenziale, aprendo per queste comunità un futuro possibile e sostenibile.
Il prossimo 17 novembre 2024 si celebra VIII Giornata Mondiale dei Poveri, e Papa Francesco ha scelto un tema particolarmente significativo per quest’anno dedicato alla preghiera, e in prossimità dell’inizio del Giubileo Ordinario del 2025: «La preghiera del povero sale fino a Dio» (cf. Si 21,5).
Questa volta la preghiera è stata preparata dalle Suore Clarettiane (RMI) con riferimenti ai loro fondatori. Uniamoci a tutta la Chiesa in questa giornata ecclesiale di preghiera.
Benvenuti nella stagione di creazione di quest’anno.
Ogni anno, dal 1o settembre al 4 ottobre, la famiglia cristiana si unisce in questa celebrazione globale di preghiera e di azione per rispondere insieme al grido della Creazione: la famiglia ecumenica di tutto il mondo si riunisce per ascoltare e prendersi cura della nostra casa comune, l’Oikos di Dio.
È una stagione speciale in cui celebriamo Dio come Creatore e riconosciamo la Creazione come l’atto divino continuo che ci chiama come collaboratori ad amare e prendersi cura del dono di tutta la creazione. Come seguaci di Cristo provenienti da tutto il mondo, condividiamo una chiamata comune a prendersi cura della Creazione. Il nostro benessere è intrecciato con il benessere della Terra.
Ci rallegriamo di questa opportunità di salvaguardare la nostra casa comune e tutti gli esseri che la condividono. In mezzo alla tripla crisi planetaria del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento, molti stanno cominciando a disperare e a soffrire di eco-ansia. Come persone di fede, siamo chiamati ad innalzare la speranza che ispira la nostra fede. La speranza della risurrezione. Questa non è una speranza senza azione, bensì speranza incarnata in azioni concrete di preghiera e di predicazione, di servizio e di solidarietà.
Questa stagione, stiamo anche unendoci alle nostre voci cristiane attraverso un’iniziativa di difesa congiunta a sostegno del Trattato sulla non proliferazione dei combustibili fossili che chiede l’arresto di nuovi progetti sui carburanti fossili.
Unitevi a questo comune sforzo della famiglia cristiana attraverso le tre azioni proposte per questa stagione della creazione:
Il 1 settembre, la festa della Creazione, per la quale offriamo una preghiera che si può usare sia nelle comunità religiose che laiche.
Il 21 settembre avremo una giornata di azione per la difesa: Sarà una giornata di azione per sostenere il Trattato sulla non proliferazione dei combustibili fossili (FFNPT). La 79a Sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite si terrà dal 10 al 24 settembre ed è in questo contesto che i cristiani, come famiglia globale, alzeranno la nostra voce e mostreranno come le comunità di fede possano essere potenti agenti di giustizia e speranza in tutto il mondo.
Il 4 ottobre celebreremo San Francesco d’Assisi: questo giorno è la sua festa e l’ultimo giorno della Stagione della Creazione. Persone di fede provenienti da tutto il mondo si riuniranno in un servizio di preghiera online preparato dal Comitato della Gioventù Ecumenica della Stagione della Creazione per celebrare insieme il nostro viaggio di un mese.
Il 9 agosto si commemora la Giornata Internazionale dei Popoli Indigeni, che mira a promuovere l’inclusione, l’uguaglianza e il rispetto nei confronti di queste comunità. Oggi ci sono più di 476 milioni di indigeni in circa 90 paesi del mondo, che rappresentano solo il 5% della popolazione mondiale, e la maggior parte di essi si trova in una situazione di grande vulnerabilità.
In questa occasione, la preghiera è stata preparata dal team JPIC dei laici clarettiani per tutta la famiglia clarettiana. Facciamo di questa giornata un momento di preghiera e di riflessione per le nostre comunità. Saluti fraterni.
Il 22 aprile ricordiamo la Giornata Internazionale della Madre Terra. . È la nostra casa e abbiamo un rapporto speciale con lei come madre. Non si tratta solo di un concetto intellettuale, ma di un concetto emotivo e relazionale. È anche un concetto che affonda le sue radici nelle culture indigene che ci aiutano a promuovere l’armonia con il resto del creato.
Di seguito vi proponiamo il materiale preparato dall’équipe di GPIC della Filiazione Cordimariana, che come sapete è composta da donne consacrate che vivono nel mondo. Il designo e la pubblicazione sono stati curati dal nostro fratello clarettiano Vincent Ojwang, uno dei nostri Cyber-Missionari. Siamo molto grati a tutti loro!